
Non solo un nodo di scambio, ma un luogo da abitare, capace di ridare volto e voce a una parte dimenticata di Ancona.


Una soglia tra mare e città, un progetto per abitare l’attesa.
Là dove sorgevano i capannoni della ex Fiera, oggi un vuoto urbano attende di essere riconnesso al tessuto vivo di Ancona. Un’area strategica, affacciata sul porto e sulla Mole Vanvitelliana, oggi degradata, si trasforma nel fulcro di una nuova centralità urbana.
Tre volumi si raccolgono attorno a una piazza, evocando la geometria della memoria e offrendo spazi aperti, permeabili, condivisi. La stazione marittima, cuore del progetto, è anche un luogo di incontro e di attraversamento: biglietterie e servizi essenziali si affiancano a spazi espositivi, un ristorante panoramico, una ludoteca, un albergo flessibile pensato per viaggiatori e cittadini. I materiali dialogano con il contesto: cemento, vetro, arenaria. Le funzioni si integrano in una nuova sequenza urbana, dove la soglia tra porto e città si fa piazza.
Non solo un nodo di scambio, ma un luogo da abitare, capace di ridare volto e voce a una parte dimenticata di Ancona.



