Residenza Storica

L’orizzonte degli interni si espande verso un microcosmo: residenza storica, piazza, sala capitolare, chiostro, espressione di un villaggio globale.

Qui si racconta del restauro di una residenza storica annessa ad un complesso religioso monumentale, situato nella parte più antica dell’abitato. L’abbazia è uno degli esempi più significativi di architettura romanica della regione.

Un progetto che diventa simbolo di conservazione e restituzione, che ha impiegato il tempo necessario per trovare una congiunzione tra il passato e la nuova visione di un microcosmo. Residenza storica, piazza, sala capitolare, chiostro sono ora espressione di un villaggio globale, destinato ad usi e consumi contemporanei.

Recupero attento e corretto della struttura, riportata in vita grazie ad un concept essenziale: una palette di colori neutri che lascia alla qualità del materiale il ruolo da protagonista. Il legno chiaro e l’intonaco bianco irradiano la luce naturale e moltiplicano gli spazi.

Il progetto recupera il complesso esistente e intensifica i due orizzonti visuali opposti e complementari: a sud la valle del fiume Esino con le sue orgogliose colline; a nord la Piazza Santa Maria, cuore antico del centro abitato e vuoto urbano, pausa architettonica verso la dimensione monumentale dell’Abazia romanica.

Ogni architetto o urbanista chiamato a ripensare una città o parte di essa deve inseguire un ideale: il suo compito è progettare spazi in cui le persone vivranno per decenni. Qui la chiave è proprio la continua apertura verso nuovi orizzonti. Orizzonti che sbocciano, in una sequenza di inquadrature tra corridoi e affacci, scroci visuali di corbusieriana memoria.

È tutto un concatenarsi, il fuori con il dentro.

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