Residenze Palombare

La città come luogo di contraddizioni e campo di sfida verso nuove forme di aggregazione: le responsabilità dell’architettura

La periferia si merita un momento di rinascita, sia da un punto di vista urbanistico che percettivo.

Le Palombare viene definito il quartiere a metà, dove nei primi anni 2000 è iniziata una trasformazione mai conclusa, che avrebbe dovuto riconvertite la zona da centro dell’artigianato e della moda a quartiere residenziale. Epicentro e simbolo del problema è l’ex Byblos, stabilimento del gruppo Girombelli, all’asta da anni e probabile sede futura di un ampio parcheggio.

La città è il luogo delle contraddizioni, testimone di cambiamenti socioeconomici e teatro di sfide quotidiane, legate alla metropolizzazione di agglomerati sempre meno definibili, all’integrazione, a nuove forme di aggregazione.

Il desiderio insito in questo progetto, concluso nel 2011, è che i quartieri periferici non siano più il semplice insieme di fabbricati costruiti senza una progettualità a lungo termine, senza un pensiero globale, senza una visione.

I focus progettuali attorno cui ruota la residenza:

  • Un sistema di chiostre interne, destinate ad arieggiare e illuminare scale e ambienti di servizio del condominio e a garantire apertura a tutti i bagni degli appartamenti.
  • I tetti, progettati ad uso giardino.
  • La hall di ingresso, punto di incontro e di accoglienza.

 

Questo progetto vuole essere un baluardo contro la malattia dei grandi complessi senza personalità e a misura di massa, non di persona. Un manifesto contro quelle edificazioni erette senza la benché minima riflessione critica, senza farsi sfiorare dal dubbio, con foga.

Un atto di coscienza sui possibili inciampi dell’edilizia residenziale praticata nelle periferie, su processi di gentrificazione che, come questo, vengono lasciati in balia dei tempi e delle economie. Al pericolo dei quartieri dormitorio e dello stile di vita che certe strutture si portano rovinosamente dietro.

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