Palestra fisioterapica

Salubrità, materiali confortevoli e luce: elementi in stretta relazione con l’elemento natura a supporto del processo di riabilitazione.

Gli spazi interni sono modellati dalle varie funzioni: la sala d’attesa, la palestra, il bagno turco e la doccia. Fuori una micro macchia di verde entra dalla vetrata: quel contatto primordiale incide sull’aria che si respira, infonde ottimismo e definisce i connotati del progetto.

Elastici, pesi e fitball per la riabilitazione: ogni attrezzo ha il suo spazio, pensato per creare un ordine riposante. Salubrità è senz’alto la prima parola d’ordine attorno cui si dirama il progetto Green Lab: il giusto ricircolo dell’aria, lo spazio vitale, i materiali naturali.

La scelta di colori e materiali non è stata frettolosa: questi, più di qualsiasi altra cosa, dovevano raccontare un processo appagante, quasi una rinascita.

Il marmo e il legno, due simboli della natura apparentemente opposti che in realtà si avvinghiano l’uno dentro l’altro: yin e yang nella forma più pura, il caldo e il freddo. Vivo e mutevole uno, saldo e roccioso l’altro.

Il parquet a terra parla al tatto: il tocco del piede sulla superficie nodosa è veicolo di benessere e piacevolezza. In una parola: comfort, altro focus progettuale, inteso nel suo più ampio spettro di associazioni, legato a tutti i sensi. Piacevolezza al tatto e alla vista, atmosfera rilassante e congeniale alla pratica.  Il legno anche sopra la testa, con le isole che ospitano un’illuminazione mirata e attenta, una luce chiara e discreta per gli angoli dedicati alla riabilitazione.

Il marmo bianco di Carrara riecheggia le antiche terme e i bagni turchi. Ma non solo: l’occhio cade sulle venature, sottili e delicate linee che giocano sul bianco candido; è catturato dal suo essere screziato, dall’affidabilità di un materiale davvero senza tempo. Il bagno, quindi, nella sua dimensione più elegante, quasi scolpito all’interno della palestra.

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