Rifugio a Castiglioni

La sfida di una casa arroccata
che diventa luogo di rifugio e riposo,
grazie ai materiali naturali che fanno eco al paesaggio.

Dove siamo lo dicono il progetto e la scelta dei materiali.
La pietra custodisce la casa, il legno è disseminato sotto diverse spoglie: travi portanti, spine di parquet, tracce sulle pareti; la malta di cemento spatolato scivola sui gradini della scala e fa da cardine tra i piani.
Una struttura razionale, solida, incastonata nel paese, che all’apparenza non concede voli pindarici.
Eppure…
Lo studio degli spazi e del colore possono alleggerire quei volumi tradizionali, che sono così da sempre; la loro distribuzione trasforma la casa in un ritiro tranquillo.

Più che contaminazione con il borgo là fuori, potremmo dire interiorizzazione del borgo.
Il luogo delle vecchie amicizie e dell’incontro tra generazioni, la tana dove sospendere la frenesia della metropoli romana e riconquistare terreno vitale.
Dare spazio ai valori significa qui eliminare tutto il superfluo, tutto ciò che nasconde e soffoca. Non a caso, la voce narrante è dei materiali, presenze rassicuranti e discrete, strutturali.
Luce agli spazi: l’illuminazione qui non è soltanto condizione imprescindibile per la funzione visiva, ma portavoce di ricordi e di emozioni, fonte di energia rigenerativa dal potere quasi taumaturgico.

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